Murray sulla collaborazione con Djokovic: “Contento di averlo allenato”. Poi parla dell’unico rimpianto
Il rapporto di lavoro tra Novak Djokovic e Andy Murray è andato avanti da novembre 2024 a maggio 2025 senza produrre titoli ATP per il campionissimo serbo che, dopo aver congedato il rivale di tante battaglie, si è poi aggiudicato due tornei a Ginevra e Atene nel resto dell’anno.
La riflessione di Murray sul rapporto con Djokovic
A The Tennis Podcast, lo scozzese ha ripercorso la collaborazione con il 24 volte vincitore di Slam: “Con il senno di poi, sono contento di averlo fatto. Ero completamente coinvolto. Avevo pianificato una vacanza sulla neve prima di accettare il ruolo e glielo avevo spiegato. Ma ero lì, alle 23, a guardare video delle sue partite in Australia, a montarli per inviarglieli. È un peccato quello che è successo agli Australian Open con il suo infortunio ma l’ho visto giocare un tennis eccezionale durante quel torneo. Dopo il suo infortunio, i mesi successivi sono stati difficili per lui, ma anche per la squadra e per tutti noi. Quindi sì, ero deluso. Probabilmente non ho ottenuto i risultati che speravo per lui. Penso che sia importante per un allenatore infondere un’energia positiva. È un aspetto su cui lavorerei se dovessi allenare di nuovo“.
Murray e il rapporto con i Big Three
Murray non è dispiaciuto di essere posizionato un gradino sotto i Big Three nonostante una carriera ricca di successi: “So bene che ciò che questi ragazzi hanno realizzato è superiore a quello che ho fatto io su un campo da tennis. Ma c’è stato un periodo in cui nella maggior parte dei grandi eventi, che fossero gli Slam, i Masters 1000, le Olimpiadi o la Coppa Davis, uno di noi quattro vinceva. La maggior parte delle volte, era uno di loro, ma non sempre. Ciò che hanno fatto è incredibile, ma c’è stato un momento in cui combattevo contro loro quasi ogni settimana“.