Tennis

Musetti convinto: “Alcaraz è lo Zidane del tennis”. E su Sinner…

Lorenzo Musetti partecipa a un podcast facendo dei paragoni a dir poco curiosi
Lorenzo Musetti
Lorenzo Musetti (Getty Images)

Dopo aver chiuso la stagione tennistica alle ATP Finals 2025, Lorenzo Musetti partecipa a un podcast ‘Small Talk’ dello Juventus Creator Lab e, complice la sua fede juventina, fa un paragone interessante su Carlos Alcaraz.

Gli interessanti accostamenti di Musetti nel podcast

Per Musetti l’iberico è come Zidane: “Direi che è un artista del centrocampo, come Zinédine Zidane. Inventa molto, crea, concepisce azioni. Il centrocampo è un ruolo che distribuisce il pallone, quindi vedo molte somiglianze a quel livello, anche a livello di personalità: un giocatore che ha sempre giocato a testa alta. Carlos è anche molto forte su questo punto; quando decide di fare qualcosa, lo fa con autorità, non esita”.

Dopo le associazioni Zverev-Dybala e Agassi-Higuain, per Novak Djokovic gli viene in mente Roberto Baggio: “Magari non c’è molta similitudine perché Baggio interpretava più il ruolo di fantasista. Però a livello di risultati si può accostare per quello che ha ottenuto come fama e leggenda”. Molto particolare la scelta per Matteo Berrettini, vale a dire David Trezeguet. Il motivo? “Fisico per la bella stazza, ma anche per il bel martello: deciso, intelligente, legato alla squadra”. Infine, per sé stesso ha fatto il nome di Andrea Pirlo: “Questo è forse più difficile di tutti. A me piacerebbe essere quel ruolo lì, anche se purtroppo calcisticamente parlando non ho assolutamente quelle doti. Ma anche come persona mi piacerebbe essere affiancato ad Andrea“.

Il momento d’oro del tennis italiano

Inevitabile parlare dell’Italia del tennis con la Coppa Davis in corso a Bologna: “Ma a Sinner, Sonego, Berrettini e Cobolli io aggiungerei anche Jasmine Paolini e Sara Errani, che stanno facendo un grande percorso. Quello che sta facendo Jasmine è bellissimo. La vittoria della Davis è il coronamento del sacrificio quotidiano e di un sogno che avevo da bambino. Sinner e Alcaraz? Sono un gradino sopra tutti ma sono due giocatori completamente all’opposto: Jannik è un Djokovic 2.0 che tira più forte; Carlos è più artista e, nel suo essere artista, ha degli alti e bassi e può risultare meno efficace di Jannik, che è un rullo compressore”.

Il problema dell’ansia

Chiusura dedica a un argomento molto delicato come l’ansia: “In questa stagione sono salito sotto l’aspetto mentale e nell’atteggiamento in campo. Purtroppo a livello caratteriale mi accendo facilmente e questa cosa mi penalizza ancora. Durante il mio percorso di crescita ho affrontato anche attacchi di panico, mi sentivo come un coltello tra lo stomaco e lo sterno: mi giravo verso il mio box dicendo che non riuscivo nemmeno a respirare. Per fortuna, negli anni ho imparato a gestire le situazioni pre-gara e oggi sto molto meglio. Il parlare da solo mi è rimasto, rivolgo spesso insulti a me stesso. Se l’avversario vede che sei in difficoltà e parli da solo, ne approfitta”.