Tennis

Nadal gonfia il petto: “Noi Big Three d’esempio per Sinner e Alcaraz”. Il motivo

A un anno di distanza dal ritiro dalle competizioni Rafa Nadal rilascia una intervista in cui fa anche una interessante riflessione
Djokovic, Nadal e Federer (Getty Images)

Sembra volato, ma è già trascorso un anno dal ritiro di Rafa Nadal che ha appeso la racchetta al chiodo al termine dell’edizione 2024 della Coppa Davis.

Nadal a cuore aperto

In un’intervista rilasciata al programma Universo Valdano di Movistar+, il 22 volte campione Slam rivendica con orgoglio quanto fatto dai Big Three nella loro epoca: “Si attraversano diverse fasi nella vita. Quando sei giovane, tendi a vivere tutto più intensamente. Con il passare degli anni, però, le cose si attenuano. La cosa positiva della nostra epoca è che abbiamo concluso le nostre carriere e possiamo andare a cena insieme senza alcun problema. È qualcosa di cui essere orgogliosi. Abbiamo lottato l’uno contro l’altro per i tornei più importanti, ma non abbiamo mai spinto niente all’estremo. La rivalità è rimasta in campo e i rapporti personali si sono sempre basati sui valori del rispetto, dell’ammirazione e persone di amicizia nei confronti dei rivali. Sono felice di aver fatto parte di questa storia. Senza togliere alcun merito ad Alcaraz e Sinner, che stanno facendo le cose per bene, abbiamo contribuito a far capire alle nuove generazioni che si può essere rivali senza odiare l’avversario. Si può avere una relazione non necessariamente di amicizia, ma comunque buona. È una bella eredità che ci siamo lasciati alle spalle. Noi venivamo da Pete Sampras, che aveva vinto 14 titoli del Grande Slam. È umano che qualcuno della nostra generazione, arrivato a 14, avrebbe potuto pensare di aver raggiunto il massimo. Ma noi, essendo in tre e non in due, non avevamo mai margine per rilassarci. Le esigenze erano altissime. Non abbiamo mai smesso di spingerci a vicenda. Non c’era spazio per prendere alla leggera un torneo. Questa è la grande della nostra epoca: eravamo sempre in finale, in lizza per i tornei più importanti. Non credo che uno di noi da solo avrebbe potuto farcela. Non penso che il tennis sia cambiato così tanto. Il mondo evolve, così come il modo di giocare. Ora si colpisce e si serve più forte. Continuò a credere nell’intuizione e non nel giocare come un robot. Ne ho parlato anche con Federer, a lui non piaceva ricevere troppe informazioni”.

I numeri di Nadal

1° posto – miglior piazzamento nella classifica ATP

2 ori olimpici

5 Coppe Davis

22 Slam

36 Masters 1000

92 titoli ATP