Panatta al Premio Colalucci difende il no di Sinner alla Coppa Davis: “Lo capisco”. E Bertolucci…

In modo molto paterno Adriano Panatta cerca di comprendere le ragioni che hanno portato Jannik Sinner a rinunciare alle Finals di Coppa Davis, pur sottolineando che ai suoi tempi avrebbe certamente partecipato.
Il punto di vista di Panatta sul no di Sinner
Presente per il Premio Colalucci a Roma dove ha ricevuto un importante riconoscimento, il campione del Roland Garros 1976 esprime il suo parere su una vicenda a dir poco intricata che sta sollevando tante critiche: “Il momento storico di oggi non può essere paragonato al nostro. Se poi mi chiedete se io al suo posto avrei giocato la mia risposta è sì, avrei giocato. Ma questo non vuol dire che sono contro la sua decisione che capisco. Oggi è tutto diverso, se andate a un torneo i giocatori non si vedono mai. Se non in campo o alla conferenza stampa. Oggi è tutto accentuato, noi giocavamo gli stessi tornei, se qualcuno non vuole giocare non gioca. I tennisti di oggi hanno delle priorità, un team intorno che li consiglia in una certa maniera. Quando giocavo il Roland Garros, mi compravo il biglietto da solo, andavo a Parigi e giocavo il torneo. Al Foro Italico prendevo la macchina, parcheggiavo, scendevo e andavo a giocare”.
Anche Bertolucci difende Sinner
Sostanzialmente della stessa opinione anche Paolo Bertolucci: “È una decisione nota già da un anno. Sapevamo che nel 2025 non l’avremmo rivisto in Davis, ci ha fatto già vincere due volte questo trofeo e dobbiamo solo ringraziarlo. Il tennis oggi è focalizzato sugli Slam e sulle ATP Finals. La Davis non fa parte di questo circuito, ancor meno con la nuova formula. La Nazionale vale tanto anche senza Sinner e deve dimostrarlo. Jannik gioca tutti i giorni per l’Italia essendo italiano. Se poi avete bisogno che giochi la Davis per dimostrarlo, è un problema vostro. Quando Jannik ha vinto Wimbledon non ho letto articoli contro di lui. Eppure anche allora era considerato un ‘dopato’, non era andato da Mattarella, risiedeva a Montecarlo e aveva saltato le Olimpiadi. Strano… Ora lasciamolo in pace, deve prepararsi e può ancora darci mille soddisfazioni“.