Panatta come Wilander: “Vi spiego perché Sinner è avanti 5 anni sugli altri”

Tra i pareri più autorevoli nel tennis c’è, senza dubbio, Adriano Panatta che in una intervista esclusiva rilasciata a TV Sorrisi e Canzoni parla come sempre in termini entusiastici di Jannik Sinner.
Per Panatta c’è una cosa che rende unico Sinner
Il romano si allinea al giudizio di Mats Wilander che vede il nativo di San Candido avanti di almeno 5 anni come evoluzione del proprio tennis: “Cosa rende Sinner così forte? La testa. È un perfezionista: dopo aver vinto Wimbledon il suo primo commento è stato: ‘Posso ancora migliorare’. Vi rendete conto? I suoi genitori sono persone semplici che gli hanno insegnato l’umiltà e l’etica del lavoro. E in partita ha una concentrazione mostruosa: può avere passaggi a vuoto, come tutti, ma sono sempre molto brevi. Il suo gioco è basico, elementare. Non ha tante variazioni: tira fortissimo da fondo campo sia di dritto che di rovescio. Ma nessuno regge il suo ritmo. È il rappresentante ideale dello sport moderno basato su velocità e forza fisica. Anzi, come ha detto Wilander, è cinque anni avanti sugli altri. E poi si muove splendidamente: arriva sempre sulla palla nella posizione ideale per colpire in equilibrio. In questo sono convinto che fare sci lo abbia molto aiutato”.
Il giudizio di Adriano sulla finale di Wimbledon
In ultimo, il campione del Roland Garros 1976 dà il suo giudizio sulla finale di Wimbledon tra l’azzurro e Carlos Alcaraz: “Io li davo alla pari, ma Sinner ha giocato meglio. A parte tre o quattro numeri di prestigio dei suoi, Carlos Alcaraz non ha retto. Nel primo set Jannik gli ha preso le misure, e poi lo ha asfaltato. Wimbledon è il tempio del tennis: il gioco è nato lì e lì si conservano tradizioni altrove perdute. Non c’è un torneo che si possa paragonare a Wimbledon”.