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Pietrangeli e il rapporto con Sinner: “Mai rosicato per le sue vittorie”. L’aneddoto su Mattarella

Alla soglia dei 92 anni, Nicola Pietrangeli rilascia una interessante intervista a SuperTennis
Nicola Pietrangeli
Nicola Pietrangeli (Getty Images)

Un 2025 certamente difficile e pieno di dolore per Nicola Pietrangeli, ricoverato a lungo al Policlinico Gemelli per una brutta caduta in casa e costretto a dire addio all’amato figlio Giorgio.

Pietrangeli e la quotidianità

Raggiunto in casa da SuperTennis, il nativo di Tunisi si confida alla soglia dei 92 anni che compirà il prossimo 11 settembre: “Sono a letto. Questo è lo stato dell’arte: doloroso, e noioso. Ho la testa che frulla un po’. Mi ricordo bene le cose di cinquant’anni fa, ma non quelle dell’altro ieri. Dovevo essere punito evidentemente. Devo aver fatto qualcosa di male nella mia vita. La giornata è lunga e purtroppo sempre un po’ dolorosa. Meno male che dormo. Mi aiuta tanto. Vorrei un giorno senza dolore. Perché ho questo dolore fisso all’osso sacro che mi impedisce di muovermi. Le hanno provate tutte. E poi mi manca la peppa. Mi chiamano tutti i giorni, gli amici. Mi dicono che manca il quarto per giocare a carte. Ma mi manca il riposo, anche se tu dirai ‘ma come, sei a letto…’. No, con questo dolore permanente non c’è un attimo di riposo. Ho battuto il cancro, ma non la vecchiaia”.

La telefonata del Presidente Mattarella

C’è, almeno, un episodio divertente da raccontare: “L’episodio più incredibile di quest’ultimo periodo è stata una telefonata. Mi squilla il telefono, ma io in quel momento avevo una crisi di tosse. Alla fine rispondo, ma tossivo e non capivo bene le parole dell’interlocutore. Così continuavo a dire: ‘ma chi sei? Chi sei?’. Perché dall’altra parte del telefono c’era una vocina gentile che quasi sussurrava. E alla fine ho sentito: ‘Sono Sergio Mattarella…’. Che figuraccia, non ho smesso di scusarmi poi con la sua segretaria”.

Il dolore per la perdita del figlio Giorgio

Inevitabile parlare della scomparsa dell’amato figlio Giorgio: “Beh, nella tragedia mi ha sorpreso molto tutto quello che è successo dopo la morte di Giorgio. L’iniziativa dei cento surfisti suoi amici, i tanti notiziari delle tv, gli articoli dei giornali. Bellissimo, grazie”.

Il rapporto con i successi di Sinner

In ultimo, Pietrangeli tiene a chiarire che non ha mai rosicato per le vittorie di Jannik Sinner: “Quello che non capisco è come la gente possa pensare che io voglia parlar male di Sinner perché rosico. Ma perché? Perché dovrei parlarne male? Ma come si permettono? Ma chi li conosce? Le interviste? Mi cambiano le parole, basta così. Posso fare una battuta? Ogni cosa che mi dicono di fare i medici ha un costo. Ma mica sono ricco come Sinner… e lo dico per scherzare perché già lo vedo che ci montano su un’altra polemica”.