Roland Garros 2025, Sinner sul ritiro di Djokovic: “Il tennis ha ancora bisogno di lui”

L’annuncio di Novak Djokovic sul fatto di aver probabilmente giocato l’ultima partita al Roland Garros si prende la scena anche nella conferenza stampa di Jannik Sinner dopo averlo battuto in semifinale a Parigi.
Sinner spera che Djokovic ci ripensi
Appena uscita la notizia, il numero uno al mondo appare sinceramente dispiaciuto: “Speriamo di no penso che il tennis abbia ancora bisogno di lui. Avere qualcuno di diverso negli spogliatoi è bello ed è grandioso vederci lui, e poi avere quell’energia per tutto. L’ho visto allenarsi a Parigi e lui è molto preciso in quello che fa, è un vero modello per tutti noi. Ma se ha deciso di ritirarsi, sono contento di far parte di questo match perché è anche una parte della storia. Ma speriamo non sia il caso, del resto ha detto “forse”, che ne sappiamo?”
Gli insegnamenti di Nole a Jannik
Il nativo di San Candido parla, poi, di come sia stato importante confrontarsi con il serbo a inizio carriera: “Ho imparato tante cose perché sono stato abbastanza fortunato da allenarmi con lui mentre ero più giovane. A Monaco ci siamo allenati molto. Ogni volta che gli ho chiesto delle cose mi ha risposto molto onestamente. Credo sia molto bello e le persone non vedono com’è realmente. Penso che le persone da fuori che non lo conoscono abbiano una differente visione di lui. Non è quella. Lui è molto gentile e ti aiuta anche molto quando serve, ho imparato tanto da lui. Sento che il mio stile di gioco sia a volte simile, ho guardato tantissimo i suoi video. Sono stato fortunato a condividere il campo con lui, è molto importante per me come giocatore e persona”.
Le differenze tra l’azzurro e il serbo
In ultimo, il campione altoatesino mette a confronto il proprio tennis con quello del 24 volte vincitore di Slam: “C’è da vedere come giocava lui da giovane, l’evoluzione. Alla fine questa è la cosa più bella. Si è sempre cercato di migliorare in tutto. Lui meglio di me cambia direzione, lo fa con una capacità impressionante: può tirarti forte di dritto e di rovescio e cambiare in lungolinea come fosse una palla normale. Questa è la parte più imprevedibile del suo gioco. Io posso servire un pochino più forte, lui è più preciso, ci sono delle piccole cose che sto continuando a migliorare, slice, gioco a rete”.