Roland Garros

Roland Garros 2025, Zverev: “Qui ho i ricordi migliori e peggiori della mia vita”

Alexander Zverev ha battuto in tre set l’azzurro Flavio Cobolli nel terzo turno del Roland Garros
Il tennista Alexander Zverev
Alexander Zverev (Getty Images)

Continua il percorso di Alexander Zverev nel Roland Garros, con il tedesco che si qualifica agli ottavi di finale dopo aver battuto Flavio Cobolli in tre set. L’azzurro è riuscito a mettere in difficoltà il tedesco soprattutto nel secondo set, con il tennista romano che è andato avanti di un break prima di perdere al tie-break il parziale e cedere poi nel terzo set. Zverev si qualifica così agli ottavi di finale dove affronterà Tallon Griekspoor, reduce dal successo in cinque set contro il giovane americano Quinn. Queste le parole del numero 3 del mondo a fine match: “Questo campo è speciale per me, ho alcuni dei migliori e dei peggiori ricordi della mia vita. È una storia d’amore che non ha ancora avuto il suo happy ending, ma questo è il torneo che vorrei vincere più di ogni altro”. 

Roland Garros 2025, Zverev: “Flavio ha giocato un tennis incredibile nel secondo set”

Zverev ha poi elogiato Flavio Cobolli, specialmente per il livello del tennis del romano nel secondo parziale: “Il pubblico mi aiuta sempre, come successo anche oggi nel secondo set quando Flavio mi ha messo in difficoltà, è una cosa che apprezzo molto e questa storia d’amore continua. Nel secondo set ho sentito veramente caldo, lui ha iniziato a giocare un tennis incredibile ed era molto difficile perché sbagliava pochissimo. Ho continuato a lottare e sono riuscito a rientrare, nel terzo set avevo anche un piccolo vantaggio mentale e sono riuscito a sfruttarlo”. Chiusura finale sul rapporto che Zverev ha con il suo team, composto dal padre Alexander e il fratello Mischa: “Sono sempre io a parlare per primo, nessuno mi parla. Mio padre è stanco, dopo 20 anni a seguirmi sui campi e appena finisce la partita se ne va a casa. Mio fratello ha altre cose da fare con la famiglia e il lavoro, in realtà mi parlo da solo e me la cavo da solo”.