Tennis

Cresce l’attesa per il nuovo Sinner ma il vecchio non era poi così male

Il torneo di Pechino in partenza il 25 settembre segnerà una svolta nella carriera di Jannik Sinner
Jannik Sinner
Jannik Sinner (Getty Images)

Il pesante k.o. rimediato da Jannik Sinner per 6-2 3-6 6-1 6-4 nella finale degli US Open contro Carlos Alcaraz ha convinto il 24enne di San Candido a uscire dalla sua comfort zone, sottolineando che a partire dal prossimo torneo di Pechino in partenza il 25 settembre cercherà di evolvere il proprio tennis per renderlo maggiormente imprevedibile.

La nuova sfida di Sinner

Al nostro connazionale non è, ovviamente, andato giù il modo in cui l’iberico l’ha battuto a Flushing Meadows, lasciandogli le briciole a parte la seconda frazione vinta dall’azzurro per sei giochi a tre grazie ad una bella reazione soprattutto sul piano nervoso.

Il quattro volte vincitore di Slam ha sottolineato che il primo torneo che disputerà in Cina sarà un test in cui proverà un gioco più variegato con la consapevolezza di poter andare incontro a una sconfitta inattesa: c’è, infatti, la volontà di aumentare il numero di “serve and volley” e di ricorrere maggiormente alla smorzata, soprattutto quando si trova in controllo dello scambio e l’avversario è lontano dalla linea di fondo campo.

Il vecchio Sinner ci piaceva

Pur apprezzando il desiderio di Jannik di migliorarsi ed evolvere verso un tennista ancor più completo non possiamo, però, nascondere che il “vecchio” Sinner ci piaceva moltissimo per l’impressionante solidità da fondo campo con cui soffocava i suoi avversari; non bisogna, poi, dimenticare che quella versione dell’azzurro è arrivata in finale negli ultimi cinque Slam, vincendone ben tre: per quanto appena scritto, abbiamo, già, nostalgia di quel campione magari prevedibile e poco spettacolare, ma tremendamente efficace e davvero complicato da battere per chiunque.