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Sinner freddo su Cahill: “Ha 60 anni ed è con me da tempo”. Poi giudica le chance dell’Italia in Coppa Davis

Conferenza stampa con numerosi spunti d’interesse quella di Jannik Sinner dopo aver battuto Alex De Minaur a Vienna
Simone Vagnozzi, Jannik Sinner e Darren Cahill
Simone Vagnozzi, Jannik Sinner e Darren Cahill (Getty Images)

Finale n. 31 in carriera per Jannik Sinner dopo l’affermazione per 6-3 6-4 ai danni di Alex Minaur a Vienna con Alexander Zverev suo avversario nell’atto conclusivo in programma domenica 26 ottobre alle ore 14:00.

Sinner chiude le porte a Cahill?

In conferenza stampa, il n. 2 della classifica ATP risponde in modo freddo a una domanda su Darren Cahill che dovrebbe dare l’addio al suo staff al termine della stagione: “È un argomento che non abbiamo ancora affrontato in dettaglio. Darren mi ha dato molto e gli sono grato per questo. Vedremo cosa fare insieme. Per me non è stato solo un allenatore, ma molto di più. Bisogna però capire che ha già 60 anni e ricopre questo ruolo da molto tempo, quindi vedremo. Io e Vagnozzi non abbiamo ancora discusso su chi potrebbe essere l’allenatore in seconda, anche se è certamente necessario perché è importante che Simone abbia del tempo libero. Ne parleremo e poi decideremo con calma“.

Il bilancio della stagione

L’azzurro parla, poi, di come valuti il suo 2025: “È stato un anno particolare. Ho avuto uno stop imposto di tre mesi e non ho potuto giocare qualche torneo importante. Alla fine, ne ho disputati relativamente pochi, ma ho comunque giocato diverse partite, che era esattamente ciò di cui avevo bisogno. In ogni caso, considero questa stagione straordinaria. Sono molto soddisfatto della mia prestazione. Ora, è importante per me gestire bene le ultime settimane nell’ottica di riprendere la prossima al meglio”.

Sinner parla dell’Italia alle prossime Finals di Coppa Davis

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In ultimo, Sinner esprime un giudizio sulla nazionale italiana che affronterà le Final Eight di Coppa Davis a Bologna dal 18 al 23 novembre senza di lui: “Lorenzo Musetti farà sicuramente un buon lavoro. Quando ho giocato, non ero solo. È tutta la squadra che si unisce. È una grande squadra. Siamo tutti giovani. Abbiamo con noi Bolelli, un giocatore molto esperto, di cui abbiamo bisogno anche perché ha così tanta esperienza. È un buon mix di giocatori molto talentuosi e giocatori esperti”.

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