Tartarini prima di Musetti-Alcaraz alle ATP Finals di Torino: “Difficile scegliere tra cuore e ragione per la Coppa Davis”. E su Djokovic…
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il coach di Lorenzo Musetti, Simone Tartarini, presenta la sfida con Carlos Alcaraz alle ATP Finals di Torino, oltre a parlare del possibile no alla Coppa Davis del suo pupillo.
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Le condizioni di Musetti prima della sfida con Alcaraz
Tartarini parte, innanzi tutto, dello stato di salute del toscano: “La stanchezza è soprattutto nervosa, oltre che fisica. Sono settimane che rincorriamo, facciamo conti, cerchiamo di capire quante cose fare e come farle. Lorenzo ha fatto 8 settimane consecutive senza fermarsi: Chengdu, Pechino, Shanghai, Bruxelles, Vienna, Parigi, Atene, Torino. Otto di fila: non sono poche. Ci abbiamo pensato. È successo a Bruxelles: Lorenzo non voleva giocarlo, io sì. Poteva anche saltarlo, però nel tennis non giochiamo da soli, contano anche i punti degli altri. Aliassime giocava, Medvedev giocava, tutti giocavano: se lui non fosse andato sarebbero stati 250 punti in meno sul piatto. E allora ci siamo rimessi a correre”.
Il forfait di Djokovic alle ATP Finals
Inevitabile parlare della rinuncia di Novak Djokovic che ha spalancato le porte delle Finals a Lorenzo: “Nessuno sapeva niente. Durante tutta la settimana abbiamo provato a capire. Facevamo battute col suo team che continuava a dirci che solo Nole avrebbe deciso e all’ultimo momento. Avevano prenotato tutto per Torino, le stanze i voli. All’inizio parlavamo tra team: nessuno sapeva nulla, non c’era davvero nessun indizio. Al termine della finale di Atene per cinque punti eravamo prima riserva. Poi, alla stretta di mano a rete, ho capito. È arrivato il “non vado a Torino” e il cuore ha ripreso a battere. Mentalmente è stata durissima“.
Il dubbio Coppa Davis
In ultimo, Tartarini riflette sulla possibile rinuncia di Musetti alle Finals di Coppa Davis: “Decideremo con il capitano, quando saranno finite le Finals. C’è anche il tema famiglia col bimbo, Leandro, che nasce a giorni. Lorenzo non ha mai saltato una competizione a squadre da quando era under. Però qui la ragione consiglia di sedersi al tavolo con il capitano e valutare: tra Cina e queste otto, in 16 settimane ha fatto 5 giorni a casa. Il cuore direbbe di giocare per il rispetto che ha Lorenzo per la Nazionale, la ragione dice di non fare scelte avventate. Con Volandri prenderemo la decisione migliore”.