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US Open 2025 – lite Ostapenko-Townsend, Jelena si difende su Instagram: “Non sono razzista”

Nel match tra Jelena Ostapenko e Taylor Townsend agli US Open si è sfiorata la rissa con la lettone fuori di sé dopo il k.o. con l’atleta di casa
Jelena Ostapenko
Jelena Ostapenko (Getty Images)

Storie tesissime tra Jelena Ostapenko e Taylor Townsend dopo l’affermazione della statunitense per 7-5 6-1 nel 2° turno del singolare femminile degli US Open con la lettone arrabbiatissima per il comportamento dell’avversaria e accusata di razzismo sui social dopo il diverbio avuto al momento della stretta di mano.

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Ostapenko si difende sui social

La campionessa del Roland Garros nel 2017 non ci sta a passare per quello che non è e su Instagram posta un lungo comunicato: “Solo un piccolo chiarimento. Dopo l’incontro di oggi, ho detto alla mia avversaria che è stata irrispettosa. Ha vinto un punto con l’aiuto del net in un momento importante della partita, ma non si è scusata. La sua risposta è stata che non aveva bisogno di scusarsi. Ci sono alcune regole nel tennis che la stragrande maggioranza delle giocatrici segue ed è la prima volta che mi capita qualcosa del genere nel circuito. Non è perché gioca nel suo paese natale che può comportarsi come vuole. All’inizio dell’incontro, tutti i giocatori dovrebbero iniziare il riscaldamento dietro la linea di fondo. La mia avversaria ha iniziato direttamente alla rete, il che è mancanza di rispetto e contrario al regolamento di una partita di tennis. Ho ricevuto tantissimi messaggi secondo cui sarei razzista. Non sono MAI stata razzista in vita mia. Rispetto tutti i paesi e tutti i popoli del mondo. Per me, da dove veniamo non ha importanza. Ci sono alcune regole nel tennis e, sfortunatamente, quando la folla è dalla tua parte, non hai il diritto di usarla per mancare di rispetto all’avversario. Sfortunatamente per me, vengo da un piccolo paese e non ho mai la possibilità di giocare davanti al mio pubblico. Ho sempre amato giocare negli Stati Uniti e agli US Open, ma è la prima volta che una persona affronta un incontro in modo così irrispettoso”.