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US Open 2025, Zverev rivela: “Ho chiesto aiuto a un professionista, mi manca il passo finale”

Ancora a caccia del primo titolo Slam, Alexander Zverev le sta provando tutte per sfatare questo tabù
Alexander Zverev
Alexander Zverev (Getty Images)

Pur essendo il n. 3 della classifica ATP, Alexander Zverev non viene considerato tra i favoritissimi per il titolo agli US Open e il tedesco sembra quasi esserne consapevole nel media day.

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Zverev è seguito da un professionista

Dopo aver confessato di avere problemi di salute mentale al termine del torneo di Wimbledon, Sascha ha chiesto aiuto a un professionista: “Sto cercando di compiere l’ultimo passo. So che è stata una stagione a tratti difficile per me. Ho raggiunto la finale agli Australian Open e poi ho attraversato un periodo in cui non ho giocato al meglio e non era al top nemmeno mentalmente. Ero molto frustrato con me stesso, non ero felice sul campo da tennis. Ora le cose stanno andando di nuovo nella giusta direzione. Per me si tratta di fare il passo finale. Mi sento molto meglio ora rispetto a Wimbledon. Mi sono preso una lunga pausa e sono andato in vacanza con i miei amici. Non mi sono allenato, non ho giocato a tennis, cosa che di solito faccio anche dopo un torneo. Mi sono preso un po’ di tempo libero. Ho anche chiesto aiuto a un professionista con il quale sto ancora lavorando. Sono sulla strada giusta”.

Dai Big Three alla battuta su Sinner-Alcaraz

Il tedesco si sente sfortunato per aver vissuto in due epoche con tennisti leggendari: “Prima i Big 3 in tabellone e ora Sinner-Alcaraz? È terribile. Il tennis genera sempre nuove superstar. Quando Pete Sampras e Andre Agassi si sono ritirati, tutti si chiedevano: ‘E adesso? ‘. Poi sono arrivati Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Roger e Rafa si sono ritirati, Djokovic è ancora qui e non bisogna mai sottovalutarlo. Abbiamo due nuove superstar: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. È una bella cosa per il tennis e sono contento. Ne abbiamo bisogno. La popolarità del nostro sport è altissima e se posso essere una parte anche piccola di tutto questo, sono felice. Sarei più che felice di giocare contro Jannik in semifinale e Carlos in finale. Perché se dovessi realizzare il mio sogno e sollevare il trofeo battendo loro due, sentirei di averlo davvero meritato per aver superato il percorso più difficile che si possa immaginare in questo momento. Però non fraintendetemi, se per caso escono al primo turno sconfitti e io ho in finale il numero 50 del mondo, beh, ditemi dove devo firmare!”.