Wimbledon

Wimbledon 2025, Bolelli e Vavassori: “Consapevoli del nostro valore”

Simone Bolelli e Andrea Vavassori vincono il primo turno a Wimbledon con un doppio tie-break
Simone Bolelli e Andrea Vavassori
Simone Bolelli e Andrea Vavassori (Getty Images)

Avanza la coppia azzurra composta da Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel torneo di Wimbledon, dopo il successo di quest’oggi con un doppio tie-break contro Ariel Behar e Joran Vliegen. Ai microfoni di SuperTennis Simone Bolelli ha analizzato così il match di oggi: “Sul servizio abbiamo concesso poco, loro non sono partiti bene e abbiamo avuto qualche palla break che non abbiamo sfruttato. Al tie-break abbiamo risposto meglio, sapevamo che come sempre si decide su pochi punti ed è fondamentale ottenere un mini break. Abbiamo giocato entrambi i tie-break e l’abbiamo portata a casa. Capita di non essere pimpanti al 100%, sono momenti che fanno parte dello sport. Quest’anno non abbiamo vissuto un momento positivo, sulla terra abbiamo raccolto poco ma siamo stati bravi a reagire. Nel doppio è ancor più importante, bisogna stare lì tutti i giorni anche se non è facile, ma non c’è alternativa. La chiave è essere complici col partner, trovare il lato positivo anche quando le cose non vanno bene, siamo consapevoli del nostro livello e non è una sconfitta che può variare il nostro umore. Cerchiamo di fare sempre il nostro meglio, anche se non sempre si può vincere”. 

Wimbledon 2025, Vavassori: “Noi tennisti siamo come criceti nella ruota”

Anche Andrea Vavassori ha analizzato il match prima di parlare dell’aspetto mentale, tema centrale di questa edizione di Wimbledon: “A me l’erba piace molto, bisogna fare tanta attenzione al servizio perché puoi giocare più tranquillo in risposta. Wimbledon è speciale, qui ho ottenuto la prima qualificazione in singolare e da bambino è il torneo che sogni di giocare. Questo è il terzo anno che giochiamo qui, la cosa più difficile è giocare bene quei pochi punti che fanno la differenza. Eravamo sopra a inizio partita ma non abbiamo breakkato, sapevamo non sarebbe stato facile come primo turno e speriamo che il tempo regga perché lo scorso anno non ho avuto bei ricordi. Il nostro sport non è semplice, siamo come i criceti nella ruota giocando undici mesi l’anno e sui social media vieni bersagliato dai commenti, non è facile da gestire e può arrivare lo sconforto. Bisogna essere bravi a crearsi spazi propri, anche con passioni oltre al tennis che ti fanno stare bene. Jannik ha vinto praticamente tutte le partite che ha giocato, ma ho dovuto fronteggiare una sconfitta in finale in quel modo. L’importante è circondarsi di persone che ti vogliono bene, in doppio magari è più facile gestire la sconfitta ma devi essere bravo a gestire qualcosa al di fuori del tennis per non andare giù di testa”.