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Wimbledon 2025, Djokovic pensa già a Sinner: “Molte somiglianze tra noi”

In rotta di collisione in semifinale a Wimbledon, Djokovic e Sinner hanno tante cose in comune sul piano del gioco secondo Nole
Jannik Sinner e Novak Djokovic
Jannik Sinner e Novak Djokovic (Getty Images)

Vittoria n. 100 per Novak Djokovic a Wimbledon grazie al successo in tre set ai danni del connazionale Miomir Kecmanovic nel 3° turno con Alex De Minaur suo prossimo avversario negli ottavi in programma lunedì 7 luglio.

L’opinione di Djokovic su De Minaur

L’ex n. 1 al mondo parla, innanzi tutto, della sfida con l’australiano: “Ha migliorato enormemente il suo gioco negli ultimi due anni. Sta giocando il tennis della sua vita, ha raggiunto i quarti di finale diverse volte. L’anno scorso, purtroppo, si è dovuto ritirare per infortunio. Quest’anno è di nuovo lì e sta giocando bene. Sono decisamente entusiasta di giocare contro Alex sull’erba perché è molto veloce e completo. Ha acquisito velocità al servizio. Colpisce bene, sarà una sfida dura, molto dura. Penso che sarà un ottimo test per vedere a che punto è il mio gioco contro un giocatore di alto livello come Alex”.

Il pensiero va però a Sinner

Inevitabile pensare, già, alla probabile semifinale con Jannik Sinner: “In termini di stile di gioco, credo che abbiamo parecchie somiglianze. Cerchiamo di colpire la palla presto, di essere aggressivi e di dominare lo scambio sulla linea di fondo. Lo ricordo da ragazzino; credo avesse 13 o 14 anni quando l’ho incontrato e ho giocato con lui. Anche allora, era snello e alto. È più alto di me e colpiva la palla molto bene. Si vedeva che aveva un ottimo tempismo e velocità nei colpi. Usa la mia stessa racchetta, ci sono parecchie somiglianze. È unico a modo suo. Il lavoro che ha fatto con la sua squadra negli ultimi due anni è stato straordinario in termini di miglioramento: servizio, movimento, precisione. Tutti parlano della velocità dei suoi colpi, ma il suo tempismo è incredibile. Ora è super preciso e mette costantemente sotto pressione gli avversari perché gioca così velocemente. Sono contento di aver potuto influenzarlo in modo positivo perché ammiravo il suo gioco”.