Wimbledon 2025, orgoglio Djokovic: “Non voglio chiudere la mia carriera qui”

Una sconfitta che fa male quella rimediata da Novak Djokovic nella semifinale di Wimbledon contro Jannik Sinner: rispetto a quanto accaduto al Roland Garros, Nole non è mai stato davvero in partita tranne che all’inizio del 3° set, arrendendosi con il punteggio di 6-3 6-3 6-4.
Djokovic vuole andare avanti
Il serbo è convinto di non aver giocato la sua ultima partita sull’erba londinese come sottolineato in conferenza stampa e riportato da Eurosport: “Mi dispiacerebbe, ma non credo sia stata la mia ultima partita sul Campo Centrale. Non ho intenzione di concludere la mia carriera a Wimbledon oggi. Quindi ho intenzione di tornare sicuramente almeno un’altra volta e di rigiocare sul Campo Centrale. Purtroppo la mia condizione fisica era parecchio lontana dall’essere accettabile. Onestamente, non è stata una sensazione piacevole in campo. Non voglio comunque parlare nei dettagli del mio infortunio e lamentarmi solo di non essere riuscito a giocare al meglio. Voglio congratularmi con Jannik per un’altra grande prestazione. È tutto. È in finale. Era troppo forte. Mi sento, sì, deluso per non essere riuscito a muovermi così bene come pensavo o speravo. Non credo sia sfortuna. È solo l’età, l’usura del corpo. Per quanto mi prenda cura di me stesso, l’ultimo anno e mezzo ho avuto problemi come mai in carriera. È difficile per me accettarlo perché sento che quando sono fresco, quando sono in forma, posso ancora giocare un tennis davvero buono. L’ho dimostrato quest’anno. Ma immagino che giocare al meglio dei 5 set, soprattutto quest’anno, sia stato un problema per me a livello fisico. Più il torneo si allunga, più la mia condizione peggiora. Raggiungo le fasi finali, quest’anno ho fatto semifinale in tutti gli Slam, ma poi devo giocare contro Sinner o Alcaraz. Questi ragazzi sono in forma, giovani, brillanti. E io mi sento come se stessi affrontando la partita con il serbatoio mezzo vuoto. Non è possibile vincere una partita del genere. È una di quelle cose che accetto e che abbraccio in qualche modo, affronto la realtà così com’è e cerco di trarne il massimo”.
Il colloquio a rete con Sinner
Il 24 volte vincitore di Slam rivela, poi, cosa si sono detti lui e Sinner al momento della stretta di mano: “Lui si è scusato per il fatto che mi sentissi male oggi. Non c’è niente di cui scusarsi da parte sua. Ovviamente oggi ha fatto molto bene e nell’ultimo anno e mezzo è stato il miglior giocatore al mondo. Avrà la possibilità di vincere il suo primo titolo a Wimbledon. Gli ho augurato buona fortuna. Sarà la sua prima finale qui. Sono sicuro che sarà super eccitato. Dopo la finale che hanno giocato a Parigi, penso che l’attesa per questa finale sia grande, incredibile. Voglio dire, sono decisamente diversi livelli sopra tutti in questo momento. Alcaraz è leggermente favorito, ma solo per i due titoli che ha vinto qui, per come sta giocando e per la fiducia che ha in questo momento. Ma è solo un piccolo vantaggio perché Jannik sta colpendo la palla estremamente bene. Penso che sarà, di nuovo, un incontro molto combattuto come quello di Parigi”.
Il futuro di Nole
In ultimo, l’ex n. 1 al mondo parla di quello che lo aspetta dopo Wimbledon: “In questo momento sono così fresco di campo che è difficile mettere le cose in una prospettiva più ampia e dire qual è il piano per i prossimi mesi o un anno. Ho dato tutto quello che potevo per allenarmi e prepararmi in modo da poter giocare al meglio nei tornei del Grande Slam. Penso che, a prescindere dal fatto che non abbia vinto uno Slam quest’anno, né l’anno scorso, sento ancora di continuare a giocare il mio miglior tennis negli Slam. Questi sono i tornei che mi interessano di più in questa fase della mia carriera. Quindi sì, probabilmente dovrò rivedere tutto e vedere con il mio team, con la mia famiglia, come voglio procedere con il mio programma, dove voglio raggiungere il massimo e come voglio allenarmi. Non so cosa posso fare di diverso, a dire il vero, perché con tutte le ore che dedico quotidianamente a prendermi cura di me, vorrei sfidare tutti nel tour per vedere se qualcuno si prende cura di sé più di me. E purtroppo non vengo ricompensato per questo al momento, con gli infortuni nelle fasi finali degli Slam. Ma sono stato ricompensato per molti, molti anni. Potrei considerarlo una sfortuna in questo momento, ma ho ricevuto così tanto da Dio e dalla vita nella mia carriera che sarebbe davvero un torto a Dio, al mio corpo e a tutto ciò che ho avuto nella mia carriera iniziare a lamentarmi degli infortuni perché sono in forma da così tanto tempo e ho avuto una carriera incredibile. Sto solo cercando di sfruttare al massimo quello che mi rimane. Di nuovo, sono appena uscito dal campo, quindi ovviamente sono arrabbiato e deluso, soprattutto non per la sconfitta, perché ovviamente, anche se fossi stato in forma, non sarei stato il favorito per vincere contro Sinner, lo so, ma penso che avrei avuto buone possibilità se fossi stato in forma. Ma è proprio quell’aspetto fisico che mi dà fastidio. Sei lì. Vuoi giocare. Sei determinato. Ma poi il corpo non ti ascolta. Ecco. Questo è quello che si può dire a riguardo”.