Wimbledon

Wimbledon 2025, Sinner criptico su Panichi e Badio: “Cose che capitano, il timing non è perfetto”

L’attesissimo Media Day di Jannik Sinner a Wimbledon non poteva che essere incentrato sull'addio a Marco Panichi e Ulises Badio
Il tennista Jannik Sinner
Jannik Sinner (Getty Images)

Non può che focalizzarsi sul licenziamento di Marco Panichi e Ulises Badio il Media Day di Jannik Sinner alla vigilia del torneo di Wimbledon in partenza lunedì 30 giugno.

Sinner spiega cosa è accaduto con Panichi e Badio

Il numero uno al mondo cerca di liquidare la vicenda senza traumi: “Cosa è successo con il mio team? Succede che ci si separi. Non credo che avrà e che abbia avuto un effetto su di me: stiamo lavorando nel miglior modo possibile. Sono qui per giocare un ottimo tennis e questo è il mio obiettivo principale, il motivo per cui sono qui. Abbiamo ottenuto in questo periodo dei risultati straordinari grazie al mio team e sono fiero di quello che abbiamo fatto insieme. Certo poi sono curioso di sapere cosa accadrà nelle prossime settimane in campo. La decisione è stata presa dopo Halle, non c’è una ragione specifica, non ci sono motivi eclatanti per cui è stata fatta questa scelta. Posso assicurarvi che non è successo nulla di che. La finale del Roland Garros per esempio è stato un risultato eccezionale di squadra, ma nello sport succedono anche queste cose. Non c’è nulla di particolare che possa suscitare stupore. A volte bisogna prendere una strada differente. Nulla di grave, abbiamo fatto un grande lavoro e a volte queste cose succedono, il timing non è il migliore, ma non influirà, mi sento bene fisicamente e mentalmente: non vedo l’ora di scendere in campo a Londra, è un torneo speciale per me soprattutto in questa stagione. Mi sento bene e mi sto allenando nel modo giusto, speriamo di far bene. Non è il momento di pensare a chi prendere, ci sono tante opzioni: non è il momento adatto perché qui a Londra ho ben altro a cui pensare. Cercherò in futuro persone oneste e che sappiano integrarsi con chi c’è già un po’ come fa mio papà in cucina: se un cuoco non fa bene gli altri intorno in cucina non si sentono benissimo”.