Wimbledon

Wimbledon 2025, Vagnozzi: “È lo Slam più speciale, per la prima volta ho pianto”

L’allenatore di Jannik Sinner, Simone Vagnozzi, ha commentato così il successo a Wimbledon del numero uno del mondo
Simone Vagnozzi, Jannik Sinner e Darren Cahill
Simone Vagnozzi, Jannik Sinner e Darren Cahill (Getty Images)

È lo Slam più speciale vinto con Jannik, sto vivendo emozioni incredibili”. Bastano queste poche parole di Simone Vagnozzi per spiegare l’impresa compiuta da Jannik Sinner oggi a Wimbledon. L’allenatore del numero uno del mondo ha espresso in conferenza stampa le emozioni vissute quest’oggi sul campo Centrale dell’All England Club: “Siamo stati fermi tre mesi, a Roma e Parigi abbiamo perso due finali, una delle quali sapete bene in che modo. È uno Slam veramente speciale, è la prima volta che piango a fine partita. Jannik non va in campo lavorando solo in funzione di Alcaraz, ma non nego che nei tre mesi di stop abbiamo pensato a cosa per migliorare ed essere competitivi contro Carlos sulla terra. Alcaraz è un avversario che ti espone a problematiche che gli altri non riescono a proporre. Jannik ha una qualità speciale, quando entra in campo riesce a mettere da parte tutto il resto. In quel momento riesce a mettere il 100% di quello che ha sul tennis. Mette da parte tutte le cose negative che ha fuori dal campo e nella vita privata. Magari anche quelle belle, non c’è mai il rischio che si rilassi troppo e questa è una qualità innata”. 

Wimbledon 2025, Vagnozzi: “Fortunati con Dimitrov, ma Jannik avrebbe comunque vinto”

Vagnozzi è poi tornato sulla sfida con Dimitrov e il problema accusato da Sinner al gomito destro: “Quando succede un qualcosa di simile a quello avvenuto con Dimitrov non è facile da gestire. Jannik è giovane e tende a pensare all’infortunio, dice ‘Mi sono fatto male, e adesso? Quanto posso spingere?’. In quella partita siamo stati fortunati e va detto, anche se eravamo convinti che avrebbe comunque potuto vincere. Dal giorno dopo abbiamo cercato di fargli capire che doveva giocare con quello che aveva. Abbiamo fatto i test, giorno dopo giorno si è sentito meglio e oggi, in finale, credo fosse al 100%”. Può ancora migliorare il tennis di Sinner? Per Vagnozzi c’è sempre margine di crescita: “Il tennis è uno sport dove non puoi mai rilassarti e sederti sugli allori, altrimenti ti passano davanti. Se un giocatore si allena senza un obiettivo tecnico, tattico o fisico è difficile che possa rimanere a quei livelli. Quando dopo la pausa torneremo a lavorare a Montecarlo ci sarà del lavoro da fare su dei dettagli, non è più come tre anni fa quando c’era da migliorare su tante cose. Può trovare maggiore continuità al servizio, può trovare delle variazioni come la transizione a rete o la smorzata, tante piccole cose che però sono fondamentali per tenere la motivazione sempre alta”.