Zverev e il regolamento antidoping: “Ci stanno togliendo la nostra libertà”

Impegnato nel Masters 1000 di Madrid, dove sarà per l’ultima volta testa di serie n. 1 prima del ritorno in campo di Jannik Sinner agli Internazionali d’Italia, Alexander Zverev si esprime in termini negativi riguardo al regolamento antidoping.
Zverev racconta l’episodio accadutogli
In particolare, c’è un episodio che non è andato giù al finalista dell’ultima edizione del torneo di Melbourne: “Mi è successo, per esempio, credo più o meno alla fine dello scorso dicembre, quando dovevo andare a prendere mia figlia all’aeroporto di Nizza e dovevo sottopormi a un test antidoping. Il mio turno era alle 7 o alle 8 del mattino, ma loro sono arrivati alle 21. Mi hanno chiamato e mi hanno detto: “Devi tornare”. Io ho risposto: “Non posso, devo andare a prendere una bambina di tre anni”. E loro hanno detto: “No, devi tornare indietro. Torna, qualunque cosa accada“.
Per Sascha è una limitazione della libertà
Il tedesco ci va giù pesante “È fastidioso perché è come se ci stessero togliendo un po’ della nostra libertà di vivere. Se vuoi venire entro un’ora, va bene, questa è la regola, ma poi devi darci la libertà di vivere. Solo perché hai deciso di venire a un orario casuale e non nella fascia oraria assegnata non significa che io debba cambiare completamente i miei piani e lasciare tutto ciò che avevo per essere improvvisamente disponibile per te. Questo non è giusto secondo me”.