Lionel Messi sarà chiamato a scontare una partita di squalifica in campionato a causa della sua mancata partecipazione all’All-Star Game. Una partita nella quale scendono i campo le più grandi stelle del campionato degli Stati Uniti che, in quest’occasione, hanno dovuto affrontare la top-11 del campionato messicano. Un appuntamento annuale del calcio americano al quale, però, l’argentino ha deciso di non prender parte per via dei troppi impegni dovuti anche al Mondiale per Club e la preparazione alla prossima sfida, fondamentale, contro il Cincinnati. Sfida che, però, Messi sarà costretto a saltare, nonostante il tentativo di giustificare la sua assenza con un presunto infortunio, testimoniato dalla giornata di allenamento saltata – da lui e da Jordi Alba – nel corso della settimana.
Tutto vano. La MLS ha deciso di intervenire punendo la leggenda argentina con una giornata di squalifica e scatenando la sua furia e quella del numero uno dell’Inter Miami. Jorge Mas, proprietario del club rosanero, ha infatti preso parola commentando la decisione della federazione calcistica statunitense: «Messi è molto arrabbiato, estremamente arrabbiato. Questa è una sanzione draconiana e spero che questo non abbia un peso sul suo futuro a lungo termine, ma sicuramente Leo rifletterà su come funzionano le regole della MLS».
Il precedente di Ibrahimovic
Eppure, se c’è una regola questa va rispettata, soprattutto quando a testimoniare l’applicazione incondizionata è un precedente risalente al 2018. In quel periodo, infatti, in MLS giocava un’altra leggenda del mondo del calcio: Zlatan Ibrahimovic. In forza ai Los Angeles Galaxy, dopo la sua avventura al Psg, l’attaccante svedese decise, esattamente come Messi, di non prender parte all’All-Star Game, rifiutando la convocazione. Seppur con motivazioni meno stringenti rispetto a quelle di Messi, realmente impegnato nel Mondiale per Club e costretto a rinunciare – come tutto l’Inter Miami – a dei turni di stop che altri club e giocatori hanno avuto, ad accomunarli è la decisione di non presentarsi a un appuntamento ritenuto storico per il calcio americano.
Così, come avvenuto in questi giorni a Messi, anche a Ibrahimovic venne data una giornata di squalifica, costringendolo a saltare la partita seguente. Una decisione che Ibra commentò duramente: «È ridicolo. Ma non commento, fanno quello che vogliono. Vengo da un mondo diverso, vengo dal mondo reale. È così e rispetto la loro decisione. Mi dispiace solo non aver potuto aiutare i miei compagni di squadra. Le persone sono interessate a cose diverse. Ci perdono loro, a me non importa».
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